“Il falò dei poeti estinti”, in distribuzione nazionale con Intermedia Edizioni, un viaggio per conoscere da vicino il mondo di alcuni autori italiani e stranieri
La poesia come estinzione che, bruciando, perdura nel tempo e nell’aria. I poeti estinti, noti e meno noti, maggiori e minori, come personalità irregolari, isolate, originali, spesso depositari di biografie tormentate e tragiche. Estinti in quanto la loro vicenda terrena si è spesso conclusa prematuramente e drammaticamente, ma soprattutto autori di una scrittura potente e singolare, stigma profondissimo e irreplicabile, che li consegna per sempre ad una eternità presente. Combustione e lascito, semina che non muore.
Il richiamo al celeberrimo film di Peter Weir, “L’attimo fuggente”, con un Robin Williams in stato di grazia, è poco più che una ardita suggestione, con il suo richiamo al titolo originale della pellicola, “La società dei poeti estinti”. Un film che ha impressionato e fatto sognare generazioni di giovani e meno giovani. Una galleria di 18 scrittori-poeti novecenteschi, italiani e stranieri; diciotto ritratti agili e affabulatori, con relative scelte antologiche testuali, che costituiscono anche un parziale “pantheon” sentimentale. Un viaggio nel mondo poetico di Giorgio Caproni, Sylvia Path, Cristina Campo, Velimir Chlebnikov, Paul Celan, Edoardo Cacciatore, Osip Mandelstam, Angelo Maria Ripellino, Vittorio Bodini, Samuel Beckett, Giorgio Manganelli, Andrea Zanzotto, Carlo Michelstadter, Lorenzo Calogero, Guido Ceronetti, Pier Luigi Bacchini, Rodolfo Wilcock,Bartolomeo Cattafi.
Un libro senza pretese accademiche o scientifiche, bensì un atto di amore e devozione verso alcuni grandi autori, talvolta dimenticati, e verso la loro poesia che, appunto, si fa falò. Ma per sopravvivere e illuminare i nostri cieli grigi. Chiude il libro una lettera ad un poeta dei nostri giorni, sincera, irritante e provocatoria.