La storia della Polonia, tra esodi e spartizioni di territorio

Attraverso lo studio di fonti finora mai tradotte in lingua italiana, si ricostruisce uno dei fenomeni più importanti che hanno interessato la storia della Polonia moderna: quello delle numerosissime migrazioni, dovute a questioni sociologiche oltre che politiche, che in qualche decennio hanno trasformato lo Stato polacco da uno dei più multi-culturali d’Europa a quello più etnocentrico. Augusto Saverio Casali nel suo “Popoli in movimento, gli esodi staliniani in Polonia“, appena pubblicato da Intermedia Edizioni, ricostruisce la storia di uno dei paesi europei dal passato più travagliato e drammatico come la Polonia, fornendone al lettore un quadro sintetico ma completo, partendo dalla nascita dello Stato polacco fino all’ingresso del paese nel blocco sovietico e ai trasferimenti della popolazione nei nuovi confini.

 

 Le numerose spartizioni di cui la Polonia è stata oggetto nel corso della sua storia secolare, la forte componente nazionalista e cattolica, i rapporti altalenanti anche con la confinante Ucraina, costituiscono elementi importanti per poter decifrare la situazione attuale con le drammatica tensioni collegate all’invasione russa dell’Ucraina, inserendo l’attualità in un più ampio contesto storico.

 

Un’analisi di grande interesse per gli italo-polacchi che non parlano più la loro lingua d’origine, ma anche per chi voglia saperne di più sul tema delle migrazioni europee dell’ultimo secolo, arricchito inoltre dalla preziosa testimonianza diretta della signora Emilia Czyż, appartenente ad una famiglia ricollocata.

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